Le isole Ponziane (anche dette isole Pontine) sono un arcipelago del Mar Tirreno, al largo delle coste del golfo di Gaeta, di circa 12 km², con una popolazione complessiva di circa 4000 abitanti (ponziani), che nel periodo estivo diventano molti di più a causa di un intenso movimento turistico.
L’arcipelago comprende sei isole maggiori divise in due gruppi principali:
gruppo di nord-ovest: Isola di Ponza, Isola Palmarola, Isola di Zannone, Isola di Gavi.
gruppo di sud-est: Isola di Ventotene, Isola di Santo Stefano.
Le isole sono raggiungibili in traghetto o aliscafo da Formia, Anzio, Terracina, San Felice Circeo e, nella stagione estiva, anche da Ischia, Napoli e Pozzuoli.
PONZA
Ponza è la maggiore delle Isole Ponziane ed è situata nel Golfo di Gaeta (nel Mar Tirreno), 21 miglia nautiche a sud di Capo Circeo; ha una superficie di 7,5 km² ed è quasi completamente montuosa, sovrastata al centro dai monti Core (201 m), Tre Venti (177 m) e Pagliaro (177 m), raggiunge la massima altitudine con i 280 m del monte Guardia, posto all’estremità meridionale dell’isola.
Le sue spiagge sono frastagliate e per lo più rocciose, composte da caolino e tufi, a dimostrazione (insieme con i numerosi crateri vulcanici spenti ma tutt’oggi riconoscibili) dell’origine vulcanica dell’isola. La presenza di grotte sottomarine e di scogliere richiamano ogni anno migliaia di appassionati subacquei, oltre ovviamente a bagnanti, che prediligono la celebre spiaggia di Chiaia di Luna (a sud-ovest), circondata da un’alta scogliera a picco sul mare.
PALMAROLA
L’isola di Palmarola si trova a circa 10 km ad ovest di Ponza ed è la terza isola per grandezza dell’arcipelago ponziano, dopo Ponza e Ventotene. Chiamata anche “la Forcina” per la sua forma, prende in realtà il nome dalla palma nana, unica palma originaria dell’Europa, che cresce selvatica sulla sua superficie.
L’isola è una riserva naturale e, grazie al suo aspetto incontaminato, e alla varietà delle sue coste è considerata una tra le più belle isole del mondo. Abitata solo nel periodo estivo, diventa luogo di ritiro per i ponzesi che, sfuggendo alla caotica Ponza, si rifugiano nelle case grotta, tipiche abitazioni scavate nella roccia di Palmarola. Oltre alle case grotta le uniche costruzioni dell’isola si incontrano a Cala del Porto, il solo approdo di Palmarola; qui troviamo infatti due piccoli ristoranti e la villa delle sorelle Fendi, custodita durante l’anno da quello che si può definire l’unico vero abitante dell’isola. A Palmarola fu esiliato e morì papa Silverio, Santo patrono del comune di Ponza che viene festeggiato il 20 giugno. Lo “scoglio di San Silverio” accoglie sulla sua sommità una piccola cappella che la tradizione popolare narra sia sorta sui resti della forzata residenza del Santo.
ZANNONE
L’isola di Zannone è la più settentrionale delle Isole Ponziane, e per estensione (0,9 km²) la terz’ultima dell’arcipelago (più piccole sono Santo Stefano e Gavi). Sorge a nord-est di Ponza, nel mar Tirreno.
Sede di un monastero cistercense di cui restano importanti ruderi (Arianna Viola, Il monastero di Santo Spirito di Zannone, in Rivista cistercense, XX, 2003, pp. 67–84), è ora abitata solo nel periodo estivo dai due guardiani del faro, situato sull’estremità settentrionale dell’isola (Capo Negro). Dal 1979 l’isola è stata ricompresa nel Parco Nazionale del Circeo, data la sua rilevanza naturalistica. In effetti, data la scarsissima presenza umana nel corso della storia a Zannone (sono state rinvenute solo tracce antropiche risalenti alla preistoria), l’isola è sede di interessanti endemismi floristici e faunistici.
GAVI
L’Isola di Gavi è una piccola isola compresa nell’arcipelago Pontino (o Ponziano). Situata a soli 120 metri da Ponza, ha una lunghezza di circa 700 metri ed è larga circa 350 metri, il punto più alto è circa 101 metri sul livello del mare.
VENTOTENE
Ventotene ha una forma allungata, misura circa 3 chilometri ed un’altitudine massima di 139 metri. L’Isola di Santo Stefano si trova a circa 2 chilometri ad est, mentre l’Isola di Ponza è a 40 chilometri a nord-ovest.
Ventotene era conosciuta ed abitata anche al tempo dei greci e Romani, i quali usavano chiamarla Pandataria o Pandateria (Παντατηρια in greco antico).
Divenne famosa perché fu il luogo in cui prima Augusto esiliò la figlia Giulia (resti di villa Giulia a Punta Eolo), poi l’imperatore Tiberio esiliò la nipote Agrippina nel 29 d.C. e più tardi l’imperatore Nerone esiliò sua moglie Ottavia, dopo averla ripudiata. Agrippina maggiore morì sull’isola di fame (probabilmente per ordine dell’imperatore Tiberio stesso) nel 33 d.C.
Del periodo romano a Ventotene sono rimaste diverse rovine di ville e acquedotti, il porto antico e le peschiere modellate nelle rocce vulcaniche di tufo.
Durante il periodo fascista, precisamente dal 1941 al 1943, sull’isola furono confinati numerosi antifascisti di tutte le tendenze, nonché persone considerate non gradite dal regime. Tra gli altri Sandro Pertini, Luigi Longo, Umberto Terracini, Pietro Secchia, Eugenio Colorni, Altiero Spinelli, Ernesto Rossi. Furono proprio questi ultimi due antifascisti a scrivere sull’isola, nella primavera del 1941, l’importante documento Per un’Europa libera e unita. Progetto di Manifesto diventato noto come Manifesto di Ventotene. Nel documento la federazione degli Stati d’Europa, sul modello statunitense, viene indicata come l’unica soluzione per la salvezza della civiltà europea: da allora in poi gli ‘Stati Uniti d’Europa’ cessano di essere un oggetto di interesse filosofico o culturale ma diventano obiettivo politico concreto.
SANTO STEFANO
Santo Stefano fa geograficamente parte delle Isole ponziane. Come il resto dell’arcipelago, l’isola ha origine vulcanica ed ha una forma circolare di meno di 500 metri di diametro, con un’estensione di circa 27 ettari. Nel periodo romano l’isola aveva diversi nomi, tra cui Partenope, Palmosa, Dommo Stephane e Borca e fu scarsamente abitata. Le scogliere ripide, infatti, hanno sempre reso difficile l’approdo, possibile solo in 4 punti, da scegliere a seconda dei venti.
Al momento l’isola è disabitata e di proprietà privata. Si trova a circa 2 chilometri ad est di Ventotene. L’unico edificio presente su di essa è un carcere (edificio circolare) con 99 celle fatto costruire nel periodo borbonico (circa 1794–95) da Ferdinando IV ed in uso fino al 1965.